Durante i primi anni trascorsi tra i banchi di scuola, i bambini sono spesso coinvolti in attività all’aperto: il gioco all’aria aperta, nell’ambito della formazione condotta nella scuola primaria, infatti, rappresenta un elemento essenziale per il corretto e sano sviluppo delle abilità cognitive. Ma quando il bambino entra nella scuola secondaria qualcosa cambia.
Il ritmo più serrato delle lezioni in aula e l’aumento della mole di compiti a casa riducono il tempo libero a disposizione dei ragazzi.
La conseguenza di questo è che le poche ore destinate all’attività fisica durante il giorno vengano trascorse, nella maggior parte dei casi, in un centro sportivo al chiuso.
Non dobbiamo invece dimenticare che giocare all’aria aperta fa bene: è sano per tutta la famiglia, perché consente agli adulti di ridurre i fattori di rischio metabolico trascorrendo tempo di qualità con i loro figli e soprattutto permette ai più piccoli, come vedremo, di assumere abitudini di vita sane e sostenibili.
GIOCARE ALL’APERTO FA BENE: A SCUOLA E NEL TEMPO LIBERO
In occasione di una passeggiata al parco o attraversando un cortile dove giocano dei bambini, di solito notiamo un coinvolgimento diverso da quello che dimostrano durante le attività ricreative svolte al chiuso. Abituati come siamo a relazionarci con i più piccoli quasi unicamente tra le pareti domestiche, ci sorprendiamo della maggiore curiosità e della prontezza con cui reagiscono agli stimoli esterni, soprattutto da parte di quei bambini che a scuola o in casa tendono ad essere maggiormente irritabili o insofferenti.
Il motivo? Sebbene il clima tipico delle città italiane sia per lo più temperato, i nostri ritmi di vita riservano un tempo sempre più ridotto alle attività all’aria aperta, sia motorie che ludiche.
Nel bel mezzo di una settimana frenetica fatichiamo persino a ritagliarci lo spazio per una passeggiata nel centro cittadino, quindi rimandiamo al fine settimana ogni momento di contatto diretto con con la natura del circondario. Di conseguenza i bambini, adeguandosi alle scelte dei genitori e del sistema scolastico, finiscono per prediligere attività statiche e individuali: queste ultime, sebbene spesso influiscano positivamente sullo sviluppo psichico, non favoriscono quello motorio e di fatto riducono la partecipazione fisica del bambino alla propria crescita.
L’ambiente esterno (in particolare quello naturale) rappresenta invece una fonte potenzialmente infinita di stimoli che innescano reazioni comportamentali e sociali rilevanti nel percorso di crescita dei più giovani. Fortunatamente, nell’ambito di una sempre maggiore consapevolezza degli stili di vita virtuosi, oggi si contano sempre più istituti scolastici e associazioni para-scolastiche che integrano nella propria offerta formativa visite guidate o sessioni sportive all’aperto. Far trascorrere ai bambini parte della loro giornata a contatto con l’ambiente esterno è dunque una scelta sempre più condivisa: scopriamo insieme il perché.
IN SALUTE: I BENEFICI DELLE ATTIVITÀ ALL’APERTO
I genitori apprensivi lo sanno: spesso è difficile rimanere sereni mentre i bambini si lasciano andare a una breve corsa su un prato o tentano di arrampicarsi su un albero. Soprattutto in città, gli scenari riservati ai giochi possono nascondere alcuni pericoli; tuttavia sarebbe sbagliato privare il bambino di un’attività motoria all’aperto solo per paura di eventuali rischi. Vediamo perché.
L’esperienza di gioco a diretto contatto con l’ambiente esterno rappresenta in primo luogo una forma di relazione diretta con la realtà fondamentale per lo sviluppo cognitivo, che tuttavia oggi è sempre meno frequentata rispetto alle modalità di intrattenimento interattive (più controllabili e, quindi, più comode). Ma, sebbene il progresso della tecnologia garantisca una notevole precocità informatica nei bambini, i giochi virtuali sono di fatto statici e privati della dimensione del confronto verbale; in più, abbiamo già visto in queste pagine come l’eccesso tecnologico sia deleterio a più livelli per la salute dei più piccoli.
- All’aperto, invece, è possibile esprimersi anche con il corpo, integrando così il processo di elaborazione degli stimoli e delle informazioni che provengono dall’esterno. A tal proposito si parla spesso di educazione all’aperto per indicare che lo sviluppo psicofisico infantile è strettamente connesso alla componente motoria. Nei bambini abituati a trascorrere del tempo libero all’aperto, infatti, è più facile riscontrare:
- uno spiccato senso di iniziativa personale;
- una sana curiosità per zone e quartieri diversi da quello di residenza;
- una maggiore abilità nella comprensione linguistica;
- la capacità di socializzare spontaneamente;
- un ricorso ridotto a terapie anti-influenzali;
- la possibilità di non sviluppare, negli anni, una condizione di miopia;
- una minore incidenza dell’obesità infantile.
Ma non è finita qui: poiché i bambini tendono a imitarci, è nostro dovere di adulti acquisire abitudini salutari che i nostri figli possano apprendere come esempi di vita. Il benessere, infatti, non è la risultante di 5 pasti al giorno e di 2 ore di palestra settimanali, ma è un obiettivo da perseguire tutti i giorni attraverso sana alimentazione e stile di vita attivo.
AL PARCO E IN CORTILE: SVAGHI PER OGNI STAGIONE
Tra le innumerevoli attività da praticare all’aperto alcune sembrano più adatte a sviluppare le abilità neuromotorie e cognitive del bambino, proprio perché lo stimolano a trarre conforto o divertimento dal contatto diretto con la natura.
Pallavolo, calcio e ciclismo sono quindi tra gli sport più gettonati, ma la teoria dell’educazione all’aperto propone di trasformare il tempo lontano dalla scuola e dalla palestra in un momento di qualità per i più piccoli. Ecco quindi che, soprattutto nella fascia d’età tra i 5 e gli 11 anni, si parla molto dell’utilità della pet therapy come amplificatore delle emozioni tattili e olfattive del bambino.
Per gli stessi motivi, anche coltivare un piccolo orto urbano consente di ridurre lo stress e di svolgere un compito insieme ai bambini per coinvolgerli nella cura di una forma di vita, organizzandosi e rispettando gli impegni, e per abituarli a sentirsi parte di un tutto.
E QUANDO ARRIVA L’ESTATE: AL PARCO GIOCHI CAVALLINO ROSSO DI SAN MAURO A MARE IL DIVERTIMENTO E’ ASSICURATO
Da Giugno a Settembre il Parco Giochi Cavallino Rosso a San Mauro Mare, a pochi km da Cesenatico e Gatteo è un’ottima soluzione per far giocare i vostri bambini all’aria aperta, in un ambiente completamente in sicurezza e sotto gli occhi attenti e vigili dei ragazzi dello staff.